Marrakech Fashion Week
Giovanni Cavagna ha presentato una collezione che esprime pienamente la sua filosofia.I capi sembrano nascere da un processo di destrutturazione, in cui ogni elemento viene scomposto e poi ricomposto con maestria, dando vita a forme e volumi inediti. Questo approccio non solo esalta la creatività del designer, ma offre anche una nuova prospettiva sulla moda contemporanea, sfidando le convenzioni e proponendo un nuovo dialogo tra tradizione e innovazione.
La collezione di Cavagna si distingue per l’uso sapiente dei materiali e la cura dei dettagli. Tessuti pregiati vengono trasformati attraverso tagli audaci e cuciture apparenti, creando contrasti visivi e tattili che catturano l’occhio. Nonostante la complessità delle tecniche utilizzate, ogni capo mantiene una semplicità elegante che rende la collezione accessibile e raffinata.
I volumi giocano un ruolo fondamentale nella collezione presentata a Marrakech. Linee asimmetriche e silhouette fluide si combinano per creare capi che si muovono con il corpo, offendo un senso di libertà e leggerezza. Tale tecnica combina perfettamente una moda avanguardista ad una profondamente radicata in un’estetica minimalista.
Tricot-couture 5 Sensi Modena
Nell’incontro, intitolato “Tricot-couture: un percorso dall’Alta Moda al prêt-à-porter”, lo stilista, al quale è dedicata la mostra al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti”, racconterà con l’aiuto di proiezioni e video la sua esperienza maturata, tra l’altro, in un rapporto iniziato 25 anni fa con le aziende del distretto modenese e carpigiano.
Nato a Bergamo 45 anni fa, Giovanni Cavagna è uno stilista eclettico che realizza le sue creazioni combinando l’innovazione con il classico, e l’arte del bello con la passione per la ricerca dei materiali e delle nuove tecnologie per la filatura.
Dal prêt-à-porter alla Tricot-couture fino all’Alta Moda, Giovanni Cavagna dà risalto alla creatività e all’emozione, partendo dalla sperimentazione e dalla ricerca di filati e di forme. Dopo aver debuttato nel 2004 nelle passerelle dell’Alta Moda di Roma, di cui è stato direttore artistico fino al 2008, nel 2006, grazie all’avanguardia delle sue creazioni, è stato insignito del premio “Divina Giulia” come miglior stilista italiano emergente. Mix di materiali, forme inconsuete, raffinatezza e ricerca, sono le caratteristiche del suo lavoro, che nasce da una concezione culturale della moda.
Dal 1996 lo stilista porta avanti il suo lavoro di ingegnere della moda e, alla ricerca, riesce ad affiancare l’attività di insegnamento e di look designer. È docente all’Università di Venezia per i materiali e la tecnologia della maglieria e dal 2010, anno in cui apre il suo atelier nel cuore di Milano, è curatore e creatore di immagine anche di personalità dello spettacolo, come Ornella Vanoni e Anna Oxa, con cui collabora nell’ideazione di concept di scena.
Per Filo e per Senso Roma
Il motivo dominante -Per Filo e per Senso- dell'edizione luglio 2007 di AltaRomAltamoda si snoda nel sottotitolo della manifestazione "Dall'intreccio dei destini, dal tessuto dei pensieri prender vita la trama di questa storia fatta di mestieri nobili e antichi, di stupori giovanili e passioni umane". Si materializza in una originale sfilata che vede impegnati aziende italiane di eccellenza nel campo dei filati, uno stilista affermato e giovani studenti delle scuole di moda, che Giovanni Cavagna ha seguito come tutor in un percorso formativo all'interno delle aziende. Insieme hanno creato una collezione in cui la maglia diventa icona di eleganza.
Così la maglieria ed il filato diventano couture, acquistano una nuova dimensione: la sartorialità. “Nessuno ha mai pensato, in questi ultimi anni ad una collezione haute couture interamente dedicata alla maglia. Il tricot è sempre visto come un accessorio vecchio, démodé. Spesso legato al mito e alla leggenda di Coco Chanel” ha dichiarato Giovanni Cavagna. La nobiltà, l’arte e la sapienza dell’uso del filo, le materie, le forme e i colori sono protagonisti di una nuova dimensione: la sartorialità.